E arrivò anche l'ora dell'Europellum, l'attacco cioè alla soglia di sbarramento del 4% prevista per le Elezioni Europee italiane. Nella giornata di ieri, un comitato di cittadini-elettori guidati dal Prof. Avv. Besostri ha presentato nei termini di legge ricorso al TAR Lazio (identificato con il Ruolo Generale n.ro 9699/2019) contro la proclamazione degli eletti e, nel merito, contro la parte di legge elettorale europea che prevede la soglia di sbarramento alle elezioni, contestando come i seggi che verranno assegnati dopo la Brexit, siano assegnati ai Partiti minori che ne hanno diritto, e cioè al Partito Animalista, Partito Comunista e + Europa.
LA STORIA: nel 2009 il Governo Berlusconi, a pochi mesi dalle elezioni europee, introdusse la soglia di sbarramento del 4%. Da allora i movimenti minori hanno trovato difficoltà a poter eleggere propri rappresentanti all'Europarlamento. Questo seppure in pochi Paesi, tra cui Italia e Francia, esista la soglia di sbarramento che dovrebbe essere obbligatoria solo nel 2024 in tutta Europa. Ciò mentre alle ultime Europee, in Germania 3 partiti tra lo 0.6 e 0.7 % hanno eletto ognuno un parlamentare europeo, applicando il principio europeo che dovrebbe portare la maggiore rappresentatività dei cittadini nell'Europarlamento.
La soglia di sbarramento viola i trattati europei in vigore e, ancora, viola la rappresentatività di cittadini e partiti europei. Parte quindi l'attacco all'Europellum da parte del Prof. Besostri e del suo “pool”. Dopo aver fatto dichiarare incostituzionali Porcellum e Italicum, anche la legge europea è quindi nel mirino. Singolare coincidenza che il ricorso sia stato iscritto proprio il giorno della nomina a premier di Boris Johnson, fautore dell'uscita del Regno Unito il 31 Ottobre. Difatti, in caso di accoglimento del ricorso, con i nuovi seggi dovuti dalla Brexit, il Partito Comunista ed il Partito Animalista Italiano entrerebbero nel Parlamento Europeo. Siamo solo all'inizio.
Ottimo!